Abitata fin dall’età del Bronzo
Pitigliano si trova nell’estremo sud della Toscana al confine con il Lazio. Dista circa 75 km da Grosseto (la via più breve è quella che passa da Istia d’Ombrone, Scansano e Manciano) e circa 110 km da Siena (lungo la via Cassia, si passa da Monteroni d’Arbia, Buonconvento, San Quirico d’Orcia, in corrispondenza di Ponte a Rigo si prende a destra per Sorano).
Pitigliano è stata abitata fin dall’età del Bronzo, successivamente, a partire dall’VIII secolo a.C. vi ebbe sede un insediamento Etrusco, di tale presenza resta oggi un breve tratto di mura, in grandi blocchi di tufo, nella parte nord-ovest accanto alla Porta di Sovana.
Nell’area attorno a Pitigliano, a testimoniare ulteriormente la presenza Etrusca sono anche le numerose necropoli. Fu città romana e nel Medioevo divenne feudo degli Aldobrandeschi e dal 1293 degli Orsini, sotto gli Orsini Pitigliano divenne capitale della Contea omonima, divenne sede vescovile, soppiantando Sovana, e poi fu nominata città.
Con l’estinzione della famiglia Orsini, divenne feudo di Pietro Strozzi e poi di Cosimo I de’ Medici. All’inizio del XVII secolo (1608) entrò a far parte del Granducato di Toscana. Pitigliano è uno dei borghi più scenografici della Toscana.
In particolare giungendo dalla direzione di Manciano, lungo la strada statale n° 74, in corrispondenza della curva di fronte alla chiesa della Madonna delle Grazie si ha davanti una suggestiva e scenografica visione della cittadina (particolarmente bella nel primo pomeriggio, con il sole alle spalle) che si erge maestosa su un masso tufaceo, tra i torrenti Lente e Meleta.
(testo tratto dal web)